Stille d'amore

Viandante sul mare di nebbia. Caspar David Friedrich, 1818


S’accasciano al suolo
l’estive velleità,
muta la vita nelle foreste.
Ad ogni foglia caduta
un’anima risorge.
 
S’ode all’orizzonte
il fischio del treno,
s’appresta il viaggiatore
per l’ultimo bacio.
 
Il tempo dannato
scandisce le ore,
costringendomi lontano
dalle tue lacrime
di cristallina rugiada.
 
Il tempo, omaro di volontà,
tornerà un dì a contare
i passi e i pensieri
riportarmi alle tue lacrime.
 
E da esse io berrò,
in esse riposerò,
con esse mi nutrirò,
per esse per sempre
io t’amerò.

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