Sorrow. Vincent Van Gogh, 1882 Sono innumerevoli i personaggi illustri che vantano disturbi mentali. Il primo che mi viene in mente è Van Gogh. Egli è uno dei miei pittori preferiti, con la sua meravigliosa arte mi sono avvicinata alla pittura e al suo studio, ho visto i suoi capolavori in giro per il mondo ed ogni volta che mi avvicino ad un suo quadro è un’emozione immensa, estremamente simile alla sindrome di Stendhal. Ecco, partiamo da qui, la sindrome di Stendhal, un’affezione psico-fisica quasi mitologica, un disturbo mentale (ma temporaneo) che colpisce chi guarda un’opera d’arte in grado di stimolare le sinapsi nel modo giusto. Ero ancora una bambina, eppure, quando visitai per la prima volta gli Uffizi, ebbi un sentimento molto simile dinanzi la Medusa di Caravaggio. Ebbi le palpitazioni e il fiato corto, rimasi a guardare quel dipinto per interminabili minuti, mentre mia madre scappò via perché lo trovò inquietante. Io insistetti a rimanere lì, davanti ad esso, rapita